Dolcetto o vermetto?

«Guarda cos’ho trovato?» disse raggiante il piccolo Tod mostrando orgoglioso la gigantesca zucca dal vivido color arancio che fuoriusciva dal carretto legato alla sua bici.
«Ma è ancora il 24 ottobre!» rispose il fratello maggiore Rudy che nel frattempo giocava con i Lego nel giardino antistante l’abitazione.
«E vabbè, intanto ce l’abbiamo».
Un po’ sconsolato, sperava in una reazione più entusiasta dato il lauto bottino, Tod si diresse sul retro per lasciare il suo mezzo di locomozione.
Il giorno successivo, dopo aver notato la palese tristezza che caratterizzava il volto del fratellino, Rudy, prima di riprendere la costruzione del suo fortino di mattoncini, disse: «Sei stato davvero bravo ieri».
«Cosa vuoi?» rispose un po’ stizzito Tod.
«Con la zucca. Sei stato davvero bravo».
«Ah, vabbè».
«Dai, la portiamo in camera nostra? Ti va?».
Tod fissò il fratello per alcuni secondi, poi il suo viso si trasformò e la gioia prese il posto della malinconia.
«Si!».
Con un po’ di fatica e una complessa serie di manovre, la giovane coppia di fratelli riuscì nell’impresa.
«Dove la mettiamo?» chiese il più piccolo.
«Qui, tra i due letti credo possa stare. Tanto è solo per una settimana».
«E a mamma e papà chi lo dice?».
«Ci penso io» disse sorridendo Rudy, poi scompigliò con veemenza i capelli ricci e rossicci del fratellino.
Mancavano due giorni al 31 ottobre, terminato il pranzo post-scuola, Tod si fiondò in camera per dedicarsi al suo gioco preferito: He-Man and the Masters of the Universe. Mentre creava storie tra l’eroe biondo e muscoloso e il cattivo Skeletor, notò un piccolo essere che strisciava sul pavimento in direzione dei suoi personaggi di plastica. Alzò lo sguardo e vide che gli esserini erano circa una decina. Cercò di identificare la provenienza del viscido gruppetto e la rintracciò nella zucca. I vermi fuoriuscivano da alcuni buchini creatisi su di un fianco.
«Rudy!» urlò.
Meno di un minuto dopo il fratello maggiore era in camera.
«La zucca sta marcendo!» disse ancora utilizzando un tono alto di voce il piccolo.
«Mmm, dici?».
Rudy si chinò per osservare meglio le minuscole aperture. Non notando altri movimenti in uscita dalla zucca, disse: «Credo sia solo una cosa casuale. Forse erano già dentro e ora sono usciti tutti. Non ne vedo altri».
«Speriamo, se no chi la sente mamma».
«Dai, ora ammazziamo tutti i vermi che ci sono in giro».
Il 31 ottobre arrivò. La mattina Tod e Rudy la trascorsero con i genitori in cerca di un vestito da brividi per la festa di Halloween che si sarebbe tenuta quella sera nel giardino di Johnny, compagno di classe del fratello maggiore.
Poco dopo pranzo gli adulti di casa lasciarono i due bambini da soli per recarsi dapprima al centro commerciale e poi al cinema. Non volevano intralciare minimamente l’attesa festa di Halloween.
«Rudy, sei pronto? Facciamo gli occhi e la bocca alla zucca e poi la portiamo in giardino?».
«Si, prendo il coltello in cucina e arrivo».
«La nostra zucca sarà la più bella di tutte».
«Puoi scommetterci».
Raggiunto Tod in camera, Rudy si chinò sulla zucca che ormai aveva perso quel suo colorito acceso e, dopo aver disegnato a matita una lunga fila di denti aguzzi e due occhi giganteschi, iniziò la delicata fase d’intaglio.
Tod lo osservava in religioso silenzio.
«Ecco, il primo occhio è quasi pronto. Tolgo lentamente il pezzo e poi procediamo con il secondo».
«Aaah!!!».
Il grido simultaneo dei due bambini fu soffocato da una cascata di viscidi vermi che inondò i loro corpi appena estratto il ritaglio. Lunghi all’incirca una decina di centimetri, migliaia di esseri filiformi avvilupparono i due bambini, altri penetrarono nelle loro bocche, negli orecchi, nel naso, spolpandoli vivi.
Giunse la sera.
«Tod? Rudy? Dai che dobbiamo recuperare più dolci possibili prima della festa!».
Gli amici dei due piccoli, invano, insistettero per diversi minuti.
«Saranno già in strada a rubarci i dolci. Raggiungiamoli!».
I cinque mostriciattoli non poterono vedere, ancor meno immaginare, ciò che restava dei corpi degli amichetti.

(pubblicato nell’antologia “Halloween all’italiana 2017” – Letteratura Horror, 2017)

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