INCIDENTI-Lo Schianto | Il nuovo album di NichelOdeon/InSonar & Relatives

11 Settembre 2021

È con enorme rammarico che Snowdonia annuncia l’uscita di “INCIDENTI-Lo Schianto” di NichelOdeon/InSonar & Relatives. Un disco SENZA VALORE (titolo attribuito a ciascuna delle tracce): non è leggero e spensierato, non parla di rinascita nel “dopo-pandemia”, il cantante del progetto non è bono, non è pansessuale e non è ventenne. “INCIDENTI-Lo Schianto” è pronto per divenire il più grande fallimento di Snowdonia e Claudio Milano ne va fiero (ma senza montarsi la testa).

 

IL PROGETTO:

Anticipato al giorno 1 settembre 2021 dalla pubblicazione su Youtube del videoclip “Ho Gettato mio Figlio da una Rupe perché non Somigliava a Fabrizio Corona” a cura di Niccolò Clemente aka Cp. Mordecai Wirikik, il progetto NichelOdeon di Claudio Milano approda al quarto album in studio (sesto se si considera il percorso annesso InSonar) a distanza di sette anni dal precedente Ukiyoe (Mondi Fluttuanti – Snowdonia, 2014).

Registrato tra Roma, Udine, Taranto tra il 2014 e l’Agosto 2019, da studi privati in tutta Italia e, come da sua tradizione, su produzione artistica dello studio monzese di Paolo Siconolfi, il disco è fondato principalmente sul dialogo tra il violino di Erica Scherl e i fiati di Evaristo Casonato e vede la partecipazione di un’estesa line-up di 44 straordinari musicisti tra cui Paolo Tofani, Vincenzo Zitello e Laura Catrani. Il tutto a creare un racconto per orchestra da camera contemporanea, ad includere strumenti auto-costruiti, ghironde elettrificate, zither, su trame dalle geometrie assai astratte, fino alla pura liquefazione armonico/tonale. Istericamente comico fino ad una volgarità drammaticamente desolante, “INCIDENTI-Lo Schianto” (primo capitolo di un progetto sul crollo della civiltà occidentale) è un disco sul superamento della rabbia attraverso la sua indagine più livida e senza sconto alcuno, a sé stessi in primis. Come conquista personale ma non sociale. Un disco che si distingue in maniera radicale dalle precedenti esternazioni di Claudio Milano per la grande compattezza dell’esposto, nonostante i tanti riferimenti culturali e la gran messe di collaborazioni. Un monolite scuro ma dalle tante sfumature, pronto a far deragliare verbo colto, avant-metal, folk medievale di tradizione italica, elettronico, jazz in allucinazione deforme, malata, conducendo ad un esploso del pentagramma pur nella linearità formale. Un disco violento, eppure “semplice”, come una personalità offesa potrebbe concepire. Un disco che la voce (di chi il disco ha ideato e curato passo per passo, non senza ossessione) la deforma rendendola strumento di auto-tortura sadico, atto di chi non potendo esprimere rabbia, la riversa su sé stesso. Non parco della trattazione di temi sociali in maniera spesso cruda e diretta, la pubblicazione include il ciclo di brani “Legalizzate Olocausti” dedicata ai morti nel Mediterraneo e nei lager filosovietici per accusa di omosessualità.

 

Tutte le tracce sono denominate “Senza Valore”

“Le tracce 1-8 sono dedicate a Danilo Gattai; la traccia 2 è dedicata a Riccardo Bo Bichi; la traccia 4 è dedicata a Vins Semeraro; la traccia 5 è dedicata all’ “anonimo criminologo romano”; la traccia 13 è dedicata a Massimo Lindo Rezza; la traccia 16 è dedicata a Peppe Caforio.

L’intera pubblicazione è dedicata alla memoria del M° e amico Gianni Lenoci (Monopoli, 6 giugno 1963 – San Giovanni Rotondo, 30 settembre 2019) che non ha potuto ascoltare questo album a cui ha preso parte con l’entusiasmo consueto di un alchimista del suono, del tocco e della geometria e ad Enrico Ramunni (Rockerilla) per l’assoluta attenzione dedicata alla mia musica sin dal 2018.” Claudio Milano

 

IL CD: Di durata doppia (77 minuti), è in formato digipack, con diretto ed essenziale artwork (con la partecipazione dei grafici Paolo Rosset e Marco Latagliata).

Quattro dipinti B/N su tavola per tecnica mista e materica, realizzati dallo stesso Milano al pari di uno storyboard tra iperrealismo, surrealismo, fumetto e con l’autore come soggetto a tema prima espresso “superamento della violenza”, come traguardo impossibile della società attuale, destinata a schiantarsi in un “blob” tragi-comico.

Booklet di 4 pagine, interno in inglese.

Gli stessi dipinti, ma a colori, sono il tema di quattro stickers annessi, che riportano le ironiche scritte “Attaccami Dove Vuoi”, “Attaccami Se Vuoi”, “Attaccami Come Vuoi”, “Attaccati”, a ribaltare il senso di dramma della copertina e trasfigurarlo in una sorta di invito alla follia quale carnacialesca via di uscita (e come da “Out Let”, ultima composizione del CD).

 

IL VINILE: Prima pubblicazione in vinile dell’autore, raccoglie il singolo del CD, la lunga traccia “Ho Gettato mio Figlio da una Rupe perché non Somigliava a Fabrizio Corona”, titolata al progetto This Order & Coucou Sèlavy (in una versione estesa di 13 minuti con contributi di Niccolò Clemente) e come B-Side il brano “Ho Gettato Fabrizio Corona da una Rupe perché non Somigliava a mio Figlio” (unica composizione registrata nel 2021, tra i mesi di Luglio e Agosto, in quartetto), traccia nata dall’esigenza di dar suono alla performance che ha generato il videoclip del brano suo parallelo, ad opera dello stesso Clemente.

Una traccia speculare anche nella lunghezza, che tratta di come ogni religione, invitando a credere di essere unica portatrice della “verità” sia, oggi come ieri, strumento di guerra e discriminazione, anche se, in ogni tradizione, Dio vien visto in qualità di “madre misericordiosa che non può dimenticarsi dei suoi figli”.

Un brano a nome NichelOdeon e Cp. Mordecai Wirickik, pure parte della sonorizzazione del CineTeatroConcerto “Inferno” (dal colossal del film muto del 1911 diretto da Francesco Bertolini, Giuseppe De Liguoro e Adolfo Padovan) che vede coinvolti tre membri della formazione milanese in chiave “live”: Francesca Badalini, Andrea Grumelli e Claudio Milano, a nome I Sincopatici e di prossima presentazione al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Liriche dantesche fuse a testi sacri e a Messaggi Mariani da Trevignano Romano, Brecht, geometrie al limite dell’eseguibile e del concepibile, fanno del brano un unicum pur cosmopolita nei modi musicali tra Occidente e Oriente ed elettronica piezoelettrica, nel contesto.

Uscita prevista in edizione ultra-limitata (sarà comunque disponibile in digitale da Settembre) con fetish set allegato a contenere un dissacrante sticker (“Dio lo Sa a chi Pensi quando ti Tocchi”), un paio di boxer con impressa la scritta “not to be used” e una fotografia di Milano (Claudio).

 

IL PRIMO VIDEOCLIP e il collage come concetto guida: Nato da una performance di Clemente/Wirikik è una performance tra soundpainting, collage, montaggio cinematografico da cutup primo ‘900 e chiusa teatrale con suoni DADA. Diretta accusa al sistema carcerario come sistema rieducativo, pur tratta del rifiuto della propria immagine dinanzi all’ossessione di modelli culturali imposti, della sopraffazione della forma a discapito del contenuto/essenza ed agisce sulla progressiva e orripilante trasformazione di un ritratto fotografico di Milano in mostro, avvicinando le estreme derive della bodyart, attraverso la tecnica del collage portata alle estreme conseguenze.

Il concept è a cura di Milano/Wirikik, il secondo ne è autore e perfomer, dalla sua cantina/laboratorio in Bochum, Germania.

Un secondo videoclip per il progetto sarà realizzato entro Dicembre per il brano-ombra “Ho Gettato Fabrizio Corona da una Rupe perché non Somigliava a mio Figlio” (comunicato stampa).

 

Tracklist:

1) Non Esistono

musica, testi e arrangiamenti di Claudio Milano

2) How Hard Tune!

musica, testi e arrangiamenti di Claudio Milano

3) Variations on The Jargon King

testi di Peter Hammill; musiche di Claudio Milano, Mauro Corvaglia, Giovanni D’Elia, Mimmo Frioli; arrangiamenti di Claudio Milano, Mauro Corvaglia, Giovanni D’Elia, Mimmo Frioli, Stefano Ferrian (assolo di chitarra), Paolo Tofani (assolo di “chitarra virtuale” atonale di iPad).

4) Il Barbiere degli Occhi

musiche e testi di Claudio Milano; arrangiamenti di Claudio Milano con sparsi contributi di Pierpaolo Caputo, Vincenzo Zitello, Francesca Badalini, Andrea Grumelli e Andrea Quattrini

5) Con Dedica

musiche e testi di Claudio Milano; arrangiamenti di Claudio Milano, Stefano Giannotti e Gianni Lenoci

6) Senza Ritorno

testi di Salvatore Lazzara; musiche e arrangiamenti di Claudio Milano. Le linee vocali incluse in questo brano sono state concepite in una versione diversa dall’album di Pensiero Nomade “Appunti per una Teoria delle Maree” – Filibusta Records, 2018.

7) La Scatola

musiche e testi di Claudio Milano; arrangiamenti di Claudio Milano con alcuni contributi di Andrea Quattrini, Stefano Ferrian, Stefano Giannotti e Ulisse Tonon

8) L’ultima Sigaretta (Fantasmi ad Argun)

musica, testi e arrangiamenti di Claudio Milano

9) Idiota/Autoritratto (Tadzio’s Death)

musiche e testi di Claudio Milano, arrangiamenti di Claudio Milano, Massimo Silverio, Stefano Giannotti

10) Ho Gettato mio Figlio da una Rupe perché non Somigliava a Fabrizio Corona (La traccia è tripartita solo su CD, non in formato digitale, non in vinile)

PT I: “Ho Gettato mio Figlio”

musica (include una citazione da “The Smurfs Theme Songs La La La” di Mander & One T) e testi di Claudio Milano, arrangiamenti di Claudio Milano con alcuni contributi di Mimmo Frioli

11) PT II: “Cento Vite”

musiche di un anonimo emigrante italiano; testi di Coucou Sèlavy; arrangiamenti di Coucou Sèlavy e Claudio Milano

12) PT II: “Il Coro dei Critici all’ultima Sponda del Commiato”

musica/teatro di Coucou Sèlavy con rumorismo/concrete-industrial a cura della band; i testi sono estratti dalle recensioni ad “Ukiyoe “Mondi Fluttuanti” di NichelOdeon/InSonar, scritte sul sito Progarchives.com da Mellotron Storm, VOTOMS, Albebaran Well, Kazza3, tmay102436, LearsFool, zravkapt, ammiraArt, tszirmay, GuldbaPP-pusy, siLLy 4, Windhawk, selezionate e assemblate in modo DADA da Coucou Sèlavy & Claudio Milano.

13) Sabbia Scura

musiche e arrangiamenti di Claudio Milano; testo di Salvatore Lazzara. Le linee vocali incluse in questo brano sono state concepite in una versione diversa dall’album di Pensiero Nomade “Appunti per una Teoria delle Maree” – Filibusta Records, 2018.

14) Del Mondo gli Occhi (New Moses)

musica, testi e arrangiamenti di Claudio Milano

15) Nyama (Gettarsi oltre)

musiche di Claudio Milano su cellule ritmiche originali di Marco Tuppo (il brano è stato pubblicato in una versione estremamente diversa sull’album di Alfa Neu “Introducing Mr K.” – Drummond, 2015 e come InSonar con una versione online nel gennaio 2016); testi di Claudio Milano con citazioni nella sezione “Corale” da “Una Strana Zingarella” di Dino Campana e “Profezia” di Pier Paolo Pasolini; arrangiamenti di Claudio Milano con alcuni contributi di Ivano Nardi e Stefano Ferrian

16) La Montagna e il Trono

musiche e testi di Claudio Milano; arrangiamenti di Claudio Milano con contributi di Alessandro Palma, Andrea Murada, Paolo Tofani, Pierpaolo Caputo.

17) Out Let – Viae di (s) PHjga

musica e testi di Claudio Milano; arrangiamenti di Claudio Milano, chitarre di Daniele Onori, a cui va la mia massima riconoscenza.

Per info: Bandcamp (dall’11 Settembre il disco sarà disponibile qui e anche su Spotify) | sito | YouTube

 

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