Rinunci a Satana? – Blerum Blerum

RINUNCI A SATANA?

Blerum Blerum (2018)

Wallace Records / Il verso del cinghiale Records / E io pago! Records

I Rinunci a Satana? concedono il bis. Li avevamo lasciati con l’esordio omonimo, datato 2015, e ora li ritroviamo con un nuovo lavoro: Blerum Blerum (il titolo dell’album è dedicato ad uno dei racconti del Libro di Taliesin, opera redatta durante il Basso Medioevo ma che comprende una serie di poemi che risalgono ai secoli precedenti e, in parte, attribuiti al poeta gallese Taliesin, vissuto durante il VI secolo).

La formazione non è cambiata (e non potrebbe essere altrimenti) e le operazioni sonore sono sempre equamente divise tra Damiano Casanova (chitarra elettrica, tastiera, synth, cori) e Marco Mazzoldi (batteria, cori, chitarra acustica in Dr. Tomas ragtime blues).

Registrato e mixato nel 2015, Blerum Blerum ci mostra apertamente (proseguendo il cammino intrapreso con il primo album) l’anima vintage, personale e allo stesso tempo ossequiosa del quadriennio ‘69/’72 (plagi e ruberie inclusi), del duo. Un delirio sapiente e sotto controllo che pone le basi nel più puro dell’hard rock e si muove senza porsi limiti tra psichedelia, doom, blues e sperimentazione.

Un tassello molto importante per l’opera è la parte grafica e, come già accaduto con Rinunci a Satana?, anche per Blerum Blerum il duo Casanova/Mazzoldi ha centrato in pieno l’obiettivo affidandosi a Luca Martinotti di SoloMacello, il quale ha realizzato un’immagine magnifica, rutilante di colori e molto evocativa.

E il viaggio elettrico dei Rinunci a Satana? riprende con Valhalla Rising, brano dedicato all’omonima pellicola di Refn. Poche note fresche e rockeggianti (vedi Lynyrd Skynyrd) prima di gettarsi in picchiata tra turbinii distorti e galoppate ritmiche che si muovono tra Black Sabbath e Deep Purple. E per non farsi mancare nulla la coppia Casanova/Mazzoldi si lancia anche in vorticose impennate improvvise. Ottima partenza.

É il fastidioso “moscone ronzante” Casanova ad accoglierci in La Veneranda Fabbrica del Doomm, prima di cedere il passo alla pachidermica andatura di Mazzoldi. Segue un lungo e proficuo “scambio di vedute” tra batteria e chitarra, tra repentini cambi ritmici e pennellate hendrixiane, cavalcate furiose e frangenti doom (come titolo impone). Chiusura con chiaro riferimento a War Pigs.

Blerum. Dopo alcune battute dai lievi accenni lisergici, ecco spuntare fuori tutta l’anima rock dei Rinunci a Satana? , quella più pura e frizzante, fatta di andature sostenute e distorsioni vivaci alternate a freschi fraseggi (con lievi rimandi agli Steppenwolf). Penso che di poche canzoni del 2018 si possa dire che siano state influenzate dai Raccomandata con Ricevuta di Ritorno. Noi ce l’abbiamo fatta (Mazzoldi).

Blerum. Cosa distingue questo episodio dal precedente? Di certo non il titolo (in realtà è la seconda parte del brano)! É un rock blues molto dinamico e sixties/seventies ad introdurre la “metà mancante” e a mutare lungo il percorso con divagazioni più sostenute e suoni graffianti e acidi.

Ballata blueseggiante Salice Mago con la chitarra effettata di Casanova ad imporre il tema da seguire e che non si lascia avviluppare dal crescendo costruitogli intorno da Mazzoldi e da una seconda traccia di chitarra acustica. Brano dedicato ai salici della Martesana, ovvero del Naviglio che attraversa bene o male il piccolo mondo dei Rinunci a Satana?.

Il cammino compassato, quasi col freno tirato, di Mazzoldi lascia il campo libero al sabbathiano Casanova nei primi minuti di Niente di nuovo sul fronte occidentaleun omaggio (in realtà plagio poco riuscito) agli Amon Düül II di Archangel Thunderbird. Poi qualcosa muta di netto, in scena entra l’ipnotico synth dello stesso Casanova e l’atmosfera si fa alienante, con una chitarra dalla fisionomia psichedelica e la batteria tribale che intensifica gradualmente i colpi, giungendo, infine, a nuove andature alla Osbourne & Co..

Delirante la partenza de La serata del Gourmet con l’invasato EkoTiger “paperinesco” di Casanova assecondato magnificamente dalle “instabili” pelli di Mazzoldi. Con l’ingresso in scena del synth il caos diventa totale, prima del finale folkloristico (e poi psichedelico), con annessi raganelle, triccheballacche e fischietto, inaspettato.

Chi sta scavando?. È tecnicamente possibile presentare la cover di un brano ancora inedito? La risposta è sì. Ed ecco che, prima di chiudere, i Rinunci a Satana? si lanciano in un dinamicissimo hard rock tout court, rilettura “diabolica” di una composizione dell’altra creatura di Casanova, Il Babau e i maledetti cretini. Tra impetuosi riff e tumultuose andature di batteria, il duo ci offre anche una chicca: il canto (o quasi…), cui prende parte anche l’unico ospite dell’album, Franz Casanova, fratello di Damiano (suoi cori e clap-hands).

Dr. Tomas ragtime blues. Il commiato che non ti aspetti, una rapida ballad acustica dal forte sentore country, registrato in diretta buona la prima con commenti annessi. L’ultima carta giocata da un duo intelligente e folle.

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