Intervista agli UT New Trolls

Diamo il benvenuto a Maurizio Salvi (M. S.) e Gianni Belleno (G. B.) degli Ut New Trolls. Partiamo dunque dall’ultima “creatura” nata in casa UT New Trolls, il DVD “Live@puccini.fi”. Come nasce l’idea di una registrazione audio/video di un proprio concerto e perché registrare proprio questo del 16 ottobre 2014 tenutosi al Teatro Puccini di Firenze?

M. S. – G. B.: Ogni tanto è piacevole dare una testimonianza audio-video di un live, oggi è merce rara. Abbiamo colto l’occasione grazie ad una concomitanza di circostanze e richieste.

C’è una sorta di “ansia da prestazione”, nonostante l’enorme esperienza alle spalle, sapendo che quanto si sta eseguendo sul palco è registrato?

M. S. – G. B.: Il tempo anagrafico nell’esperienza della vita è relativo, ogni volta è una nuova emozione e la tensione per ovvi motivi è sempre miracolosamente presente.

Dai due “Concerto Grosso” ad “UT”, passando per “Canti d’Innocenza Canti d’Esperienza” e “Do Ut Des”. Perché si è scelto di strutturare la scaletta in tal modo? E poi “Quella carezza della sera”, brano piuttosto distante dall’indole progressiva degli UT New Trolls e dalla serata in questione. Come va letta l’esecuzione di tale brano?

M. S. – G. B.: Il gruppo nelle sue diversità ha espresso attraverso il cambio generazionale (non anagrafica ma di elementi) situazioni di competenza musicale diversificata, quindi nello specifico capita di dover accontentare chi ha chiesto di cimentarsi in un brano semplice ed orecchiabile ma di non minor valore!…l’organizzatore cantante (a suo dire) della serata.

Vi va di spendere qualche parola su Claudio Cinquegrana, Stefano Genti, Paolo Zanetti, Umberto Dadà ed Elisabetta Garetti, i musicisti che vi hanno accompagnato a Firenze? Come nasce la collaborazione con loro?

M. S. – G. B.: Da quando è iniziata questa esperienza solidale abbiamo cercato di valorizzare al nostro fianco persone di indubbie qualità umane e musicali…ottimi elementi!

Il DVD “Live@puccini.fi” è distribuito dalla Black Widow Records. Com’è nato il rapporto che vi lega a Massimo Gasperini e alla sua etichetta? Dobbiamo aspettarci qualche altra novità targata UT/BWR in futuro?

M. S. – G. B.: Qui il merito spetta all’interessamento di Rosy Poretti moglie di Gianni che presta la Sua opera di management. Novità’…chissà?

Il primo “vero” lavoro targato UT New Trolls è stato “Do ut Des” (2013). Cosa vi ha spinti a tornare sulle scene come Uno Tempore?

M. S. – G. B.: Troppe controversie attorno ad un nome, reputiamo dunque siano le qualità professionali in primis, quindi…allo stesso tempo o momento!

Quando si è a “colloquio” con due leggende del Prog italiano risulta arduo, per non dire impossibile, non fare un salto nel passato. Beat, psichedelia, progressive, pop: i New Trolls, e le varie “declinazioni” avutesi negli anni (N.T. Atomic System, gli “anonimi” di “Canti d’Innocenza Canti d’Esperienza”, Tritons, Ibis), sono sempre stati tra gli innovatori di tali generi. Esulando dalla diatriba sul nome New Trolls, come ricordate quegli anni in cui la musica è pienamente coinvolta nei grandi cambiamenti sociali e culturali? Ci sono ricordi e/o aneddoti che vi va di condividere?

M. S. – G. B.: Un’analisi a posteriori potrebbe far propendere a considerazioni errate, certo, allora i suoni erano sempre dodici, ma la musica era…diversa, ahahahah! Comunque gli anni della gioventù sono sempre coinvolgenti ed irripetibili. Quando finivamo la tournèe era sempre un macello ahahhhah!! Nico si divertiva a riempire i tamburi di borotalco, ti lascio immaginare dopo due rullate cosa succedeva, i tasti della tastiera li scocciava con del nastro isolante bianco e nero, quando suonavi un tasto scendevano in contemporanea anche quelli scocciati ehehheheh!, e ogni anno si ripetevano gli scherzi cambiando ovviamente le cavie…

Una domanda, inoltre, non può non essere prevista per “Concerto Grosso per i New Trolls”, un disco che ha sancito un modo nuovo di fare musica in Italia. Come nasce l’idea e quali sono le difficoltà, se ci sono, che si incontrano nel conciliare musica classica e rock?

M. S. – G. B.: Le difficoltà nella contaminazione dei generi sono spesso una falsa pista, vero è che la difficoltà non è quella di suonare un tema di Vivaldi in modo differente da quello canonico ma piuttosto di fare coesistere una strumentazione così agli antipodi. Una bella esperienza nata da Bardotti e Bacalov quasi per caso!

Tornando al presente, com’è la situazione attuale della musica, in generale, e del Progressive Rock, in particolare, in Italia secondo il vostro punto di vista?

M. S. – G. B.: Corsi e ricorsi storici, spesso per progredire bisogna riappropriarsi del passato, ai giovani (perlomeno ad alcuni) sembra essere di gradimento!

Il prossimo futuro vi vedrà esibirvi al FIM Riviera Prog Festival 2015. E poi? Cosa c’è da aspettarsi dagli UT New Trolls?

M. S. – G. B.: Speriamo, se la fantasia non ci lascia prima, di vedere nascere ancora qualche nuova creatura musicale!

Grazie per l’estrema disponibilità e la piacevole chiacchierata!

M. S. – G. B.: Grazie e… Prog on forever! Ciao

(Marzo 2015)

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