La pazienza della lumaca

Si era ormai giunti all’ultimo giorno della settima edizione delle “Olimpiadi dei piccolissimi animali”.
Dopo aver tentato senza successo molte delle varie gare della manifestazione sportiva, tra le altre le tre corse in piano, in salita e in discesa, quest’ultima vinta, tra le proteste dei concorrenti, da un porcellino di terra che, appallottolandosi, aveva sfruttato la sua sfericità per giungere prima di tutti al traguardo; salto in lungo e in alto, due gare senza storia vista la presenza di un grillo; trasporto di un peso, ma quando in gara c’è uno scarabeo rinoceronte in grado di trasportare un carico equivalente ad 850 volte il proprio peso corporeo allora non c’è storia; tiro alla fune, ma la corda le scivolò via in un lampo; la lumaca si apprestava a tornare mestamente a casa a mani vuote.
C’era, però, ancora un ultimo gioco da svolgersi, una novità chiamata “Il giro di 360 gradi”: gli animaletti avrebbero dovuto percorrere nel minor tempo possibile la circonferenza interna completa del tronco di un grande albero cavo.
Ai nastri di partenza non erano poi in tanti, alcuni impauriti dalla novità, altri stanchi per le numerose gare già disputate. L’arbitro lombrico, dopo aver effettuato i controlli di rito con gli altri commissari di gara, diede il via con il classico “Pronti! Partenza! Via!”.
Fin da subito lo scarafaggio nero si trovò in difficoltà poiché le sue zampe non erano adatte ad arrampicarsi e fu costretto ad abbandonare tristemente il campo. Poco dopo una cavalletta fu squalificata perché tentò di avanzare saltellando, mentre, in seguito, la coccinella sbatté per un attimo le ali e fu eliminata. Quasi a metà percorso erano in due a contendersi la palma del migliore, una formica rossa e un ragno, molto più indietro, invece, la lumaca che, in una delle due corsie più esterne, avanzava lentamente.
Improvvisamente l’imprevisto: si era a metà del tragitto quando il ragno tentò un sorpasso in velocità ma, inavvertitamente, urtò contro le zampe della formica rossa ed entrambi, perdendo aderenza, caddero a terra tra il boato del pubblico. La lumaca, udendo il fragore della gente, alzò per un attimo lo sguardo notando il campo libero dinanzi a sé, poi proseguì nel suo percorso con la sua solita calma.
Nessuno sa con esattezza quanto tempo impiegò, ci furono addirittura due giudici e parte del pubblico che caddero addormentati, fatto sta che tagliò il traguardo e fu la prima lumaca della storia a conquistare una medaglia alle “Olimpiadi dei piccolissimi animali”.

(pubblicato nell’antologia “Ninna nanna… ti racconto una favola!” – Apollo Edizioni, 2019)

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